lunedì, dicembre 12, 2005

felicità

È strano…più resti chiuso nel tuo guscio, nel tuo stato di cose, nel tuo dolore, e più questo senso cupo di inadeguatezza sembra non potersi allontanare mai da te.
E invece, non appena ti giri, ti scosti un attimo e ti apri al mondo, ecco che il mondo ti si ripresenta davanti in tutto il suo splendore e la sua magia.
Sarà l’aria del Natale, che a dire il vero non ho mai apprezzato davvero, ma l’idea di essere ancora libero di fare quello che voglio, di non essere troppo costretto da tutte quelle sovrastrutture che inevitabilmente ci carichiamo col passare del tempo e delle persone, mi rende felice.
O forse sono gli insegnamenti dei saggi del nostro tempo; che in fondo in fondo hanno davvero ragione, basta così poco perché i loro principi possano essere attuati anche dalle persone normali.
Prendi Tenzin Gyatso, un saggio dei nostri giorni….
Le sue parole sembrano così distanti da noi, dalla nostra cultura, dal nostro modus vivendi; ma basta pochissimo, basta allentare un attimo la presa, rallentare un poco, e guardare da un’angolazione diversa, BANG!, tutto si rivela.
Basta cercare nella direzione giusta, e a volta basta poco perché la strada giusta ci compaia davanti, illuminata a giorno…
Quanto è vero, basta cambiare il centro del nostro universo, non più IO, ma gli altri.
Prova a pensare cosa ti rende più felice nel Natale: è l’idea di ricevere dei regali, o il girare, il cercare qualcosa, anche una piccola sciocchezza che farà felice un amico o una persona cara che alla fine della giornata ti fa andare a letto col sorriso sulle labbra…
Il tempo che gli dedichi, la cura che gli poni, le attenzioni a dare quel giusto quantitativo di acqua, fa si che “il tuo fiore diventi unico…”.

E alla fine ti accorgi di quanto sia enorme la differenza tra il piacere, nascosto in momenti che giudichiamo “felici”, e “la felicità”, quella duratura, difficile da scalfire.

5 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Gia', basta poco, a volte anche solo un gesto o uno sguardo e ti si distende il cuore e quando si distende il cuore, ti senti in pace. E' un riportare tutto all'Essenza delle cose, alla loro giusta e reale dimensione. Al lavoro a volte mi spavento per come sono "ridotte" alcune colleghe: tirare a tardi in ufficio, somatizzare un problema al lavoro, pensare a come far capire alla donna delle pulizie che parla solo filippino e dice sempre "si-si" che per i tappeti vanno puliti il lunedi e mercoledi e non il martedi e giovedi, ricavare la massima soddisfazione dal saper "cucinare" una melanzana al microonde... ma io devo diventare cosi' davvero? devo davvero perdere la mia attuale visione del mondo, la mia prospettiva, i miei valori? e loro come erano prima? come me e si sono trasformate? oppure hanno sempre pensato in questo modo? ma la soddisfazione di avere una casa tua che gestisci tu, che spesso e' incasinata e magari non brilla di pulito, ma che quando ti ci metti e la sistemi e ti stendi sul letto stanca e dici "ho sistemato la MIA casa!" dove e' finita? e quando dedichi il tempo a cucinare un bel piatto, proprio dall'inizio, dalla farina e dalle uova, per te e per gli amici, che prezzo ha? tornare a casa e avere il tempo di ascoltare un cd, leggere un libro, fare sport... ma il buon senso - che in questo nostro paese e un po' in tutto il mondo sembra davvero sparito a volte... - e i valori che ti permettono di riportare tutto alla giusta dimensione, dove sono? a volte verrebbe da perdere la speranza... ma io sono ottimista, lo sono perche' per fortuna ogni tanto arriva quella piccola cosa che mi distende il cuore, quel gesto, quello sguardo... e riporto tutto al suo posto, alla sua vera dimensione... quella felicita' che mi fa capire che quei valori ci sono ancora, che mi fa dire "ok, e' la strada giusta, sei ancora te stessa"...

9:54 AM  
Blogger the circles's man said...

già, la reale dimensione delle cose!
e come fai a trovarla quando sei bombardato da tutto e da tutti, su tutti gli argomenti, dal dado vegetale alla fame nel mondo...
ultimamente mi trovo spesso a pensare, e mi accorgo che forse ci vorrebbe il coraggio di fare LA SVOLTA...
abbandonare tutto e tutti per rinascere a vita nuova, magari in un'altra città, per poter cancellare tutte le negatività e le falsità che mi sono creato e cementato addosso...
perchè non riesco a ribellarmi al "personaggio" che negli anni mi sono costruito, perchè ogni tanto non posso disattendere quello che le persone si aspettano da me!
ma forse scappare e nascondersi è solo una scorciatoia per poter non affrontare i problemi che ci si pongono ogni giorno davanti.

forse l'idea di un castello incantato, dove sentirsi al sicuro, quella sarebbe la soluzione giusta.
un luogo dove poter ripristinare quegli equilibri, dove poter correggere quei lievi disassetti che, sommati gli uni agli altri, portano al tracollo...questo per ora mi manca, e non sai quanto sia difficile trovare il giusto tempo per se stessi, senza disturbi, distrazioni, quando non hai la TUA casa, seppur modesta e incasinata quanto vuoi, ma che senti TUA!
una sensazione simile per ora me la da solo la mia Dea, quando siamo in giro a zonzo, senza una meta precisa, a macinare discorsi pensieri e chilometri...RIAPPACIFICANTE.
e poi ci sono quelli che ti stanno accanto, che magari nn ti conoscono ancora davvero bene, ma che il solo ricevere da loro un sorriso per un piacere o per una sciocchezza che gli hai fatto, ti risollevano sopra le nuvole e il grigiore che ogni tanto ti avvolge...
la luce che ti toglie tutte le ombre equivoche e tenebrose, che ti fa respirare ed amare ancora quello che sei ed il motivo per cui sei qui.
un saluto a te, anonimo, e un arrivederci, se ci incontreremo ancora nel nostro cammino....

1:58 PM  
Anonymous Anonimo said...

LA SVOLTA… quante volte ci ho pensato…vorrei davvero avere il coraggio di dare la svolta alla mia vita (e magari un po’ anche al mondo…)…pensavo di riuscirci prendendo determinate scelte negli ultimi due anni che sono servite sì come rottura del precedente equilibrio, ma mi hanno portato a scappare via per ritrovarmi a ricostruire un nuovo equilibrio del tutto simile a quello di prima… è frustrante… è un cerchio che si chiude e si riapre… e sei sempre al punto di partenza. Si può scappare da un luogo, da una persona, ma da se stessi proprio no… e gli errori che hai fatto, per quanto tu ti dica “ok, ho imparato”, in realtà si ripropongono imperterriti… sono io ad essere sbagliata? Oppure a tutti succede uguale? E se succede a tutti uguale, è qualcosa di innato nell’uomo contro cui non posso farci nulla? Mi devo rassegnare consolata e sollevata del fatto che è inevitabile? Insomma, mal comune mezzo gaudio? Non so… pian piano stanno crollando tutte le mie illusioni adolescenziali… l’Amore Vero, il “si può cambiare il mondo”, il Bene che alla fine vince sempre… mi sento quasi “sporca” a volte… se tutti sapessero davvero quello che so io su di me…e me ne vergogno e lo nascondo perché agli altri voglio apparire una “bella” persona e ho paura del giudizio degli altri… do davvero troppa importanza a ciò che pensano gli altri di me… e qua si ritorna al tuo discorso sul personaggio che ti sei costruito… io mi sono creata mille maschere: ogni volta che le uso, aumentano il loro peso e diventano insopportabili ma sono aderenti al mio viso come ventose che non riesco a togliere… ho troppa paura di non essere all’altezza agli occhi degli altri… ormai è così consolidata la cosa che ogni volta che conosco una persona, all’inizio sto zitta, non mi espongo, la devo studiare nei minimi dettagli… una volta studiata, è come se mi costruissi una maschera su misura per quella persona: so quali caratteristiche devo fare emergere di me per piacerle, cosa invece devo nascondere… e diventa un circolo vizioso, con ogni persona una me diversa! E quando ti trovi di fronte a due persone per le quali devi essere molto diversa per l’una e per l’altra, succede che vai in tilt, devi scoprirti da un lato o dall’altro… e allora chi sei tu alla fine? Uno nessuno centomila – quanto è attuale Pirandello!! Solo in questo momento getto tutte le maschere, mi rivesto dell’anonimità e tiro fuori quello che ho dentro… tu mi giudichi in qualche modo leggendo queste righe, ma non puoi associare i tuoi pensieri al mio volto e questo mi protegge… proteggermi da cosa poi non lo so nemmeno io… forse mi importa tanto che gli altri mi considerino positivamente per bilanciare il giudizio negativo che ho di me stessa… nonostante tutti i successi che credo di aver conquistato nella mia vita, non sono molto sicura di me stessa e ho bisogno del rassicurante appoggio altrui… spero di uscire da questa schiavitù, perché non voglio passare la vita inseguendo gli altri, né voglio vivere una vita mediocre…notte paol1

2:13 AM  
Blogger the circles's man said...

non sai quanto a volte le parole siano meglio di una fotografia....
a volte vecchi ricordi, persone perdute, voci lontane, riafiorano da parole scritte...
ma la vita porta avanti, mai guardare indietro con nostalgia.
"siamo quello che siamo stati" e soprattutto "siamo le scelte che abbiamo fatto".
in una strada, le curve si susseguono una dopo l'altra, lungo la salita della vita; e le devi fare tutte!
è il come decidi di affrontarla che ti porta dopo a dire se l'hai superata, o hai sbagliato. ma la devi affrontare. solo dopo potrai vedere se era giusto o sbagliato, ma oramai l'avrai passata.
l'importante è non rischiare gli altri, gli amici, chi ti ama.
potrebbero restare su quella curva per l'eternità come un fiore a bordo strada o andarsene avanti lungo un'altra.
sta a te avere voglia, una volta arrivata in vetta, o durante il cammino, guardare i tornanti che ti sei lasciata lungo la salita...
ciao c

2:24 PM  
Blogger the circles's man said...

a proposito....tanto l'anonimato resta!
solo una richiesta:
un nick; per essere q.cuno, un nuovo personaggio, ma stavolta senza maschera???
so che a volte può fare ancora più male spogliarsi e affrontare gli altri nudi....
e poi non ti preoccupare del giudizio degli altri. ricorda che le persone che ti giudicano, sono quelle che non ti conoscono, perchè chi ti conosce davvero sa apprezzare le tue qualità, i tuoi lati nascosti. e soprattutto i tuoi difetti: perchè anche quelli fanno parte di te, sono parte integrante del tuo essere, della tua personalità, e solo chi ti ama davvero può apprezzarti per quello che sei.
e poi non ti crucciare, la vita non è un libro contabile...non esistono revisori di conti, se non quello finale, che ogni tanto è rappresentato col lugubre mantello e con la falce, oppure col volto rassicurante di morgan freeman vestito di bianco, oppure sarà soltanto una porta verso una nuova esistenza.
e poi sii sempre contenta della tua vita.
cosa vuoi dire:
pensi che una donna di 80 anni, con le dita incurvate dal tempo, che ha allevando i figli, lavorando di notte e di giorno, magari nei campi oltre che in casa, con le rughe(dimenticato simbolo di conoscenza e rispetto) che solcano il volto come nei campi di grano che le hanno dato il pane, possa dire di avere vissuto una vita mediocre.
altri i valori importanti, altre le priorità!
cerca quello che è davvero importante nella tua vita, seleziona le persone che davvero vale la pena frequentare, che ti vogliono bene, che ti guardano sotto la maschera, sotto la pelle, quelli che guardano oltre l'apparenza.....
quando sei con una persona, chiudi un attimo gli occhi e ascolta te stessa....apri il cuore, e se lo senti scaldarsi, non farla scappare, è una di quelle per cui vale la pena perdere tempo!

un beso

9:05 AM  

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