giovedì, maggio 15, 2008

CUBA-3

29/04/2008
Prima di scappare speriamo almeno nella colazione....
Ma...e il buffet dov’è....
OK! PRO-MEMORIA: cancellare dalla guida l’HOTEL SANTA CLARA LIBRE in plaza.
Iniziamo fiduciosi il nostro giro didattico cominciando dalla famigerata “Fabrica de Tabacos”, una delle più antiche manifatturiere di tabacco, dove prendono vita i tanto rinomati COHIBA, MONTECRISTO, ROMEO&JULIETTE, gli HABANOS, i sigari del Che, di Fidel e di Hemingway.
Ma la fortuna in questa città ci ha voltato le spalle.
Oggi è arrivato un camion, e non si può visitare.
Un veloce batti e ribatti, e ci viene dato il definitivo no.
Poco male, andiamo nel negozio ufficiale, di fronte alla fabbrica, a comperare qualche souvenir per i nostri amici tabagisti.
Uscendo incrociamo una comitiva in visita.
Proviamo a muovere a pietà la donna dell’ingresso, che ci spedisce prima ad acquistare i biglietti d’entrata quattro vie più su presso un’agenzia viaggi, per poi rimbalzarci nuovamente all’entrata e farci tornare sui nostri passi per recuperare i nostri soldi.
Ci muoviamo allora alla volta di un altro monumento fondamentale nella storia della rivoluzione iniziata dal Che.
Il treno ed il Caterpillar usato per farlo deragliare da un manipolo di 19 soldati guidati dal comandante contro 350 soldati ufficiali di Batista sono diventati un monumento-museo a cielo aperto, in cui vengono esposti tra gli altri un piede di porco( qui chiamato "pata de cabra") ed una inutilizzata bottiglia molotov, ricavata da una bottiglia di ginger canadese.
Esaurita in 15 minuti la faccenda, si riparte alla volta di Trinidad.
Il paesaggio cambia, le coltivazioni di canna da zucchero lasciano il passo a colline coperte di fitta vegetazione e alte palme.
Al bivio per Trinidad ci viene una voglia matta di mare, e decidiamo quindi( anche per evitare l’assalto di questuanti di passaggi) di piegare verso RANCHO LUNA, graziosa baia a 5 minuti.
Qui il colorato e omonimo villaggio turistico ci accoglie, e ci coccola, con un all-inclusive(pranzo, cena, colazione ed open bar) da far invidia ai più rinomati Valtour e Francorosso.
Ci accoglie in camera un grazioso cigno creato con gli asciugamani dalla nostra “dame de chambre” che ci fa aprire il cuore e appagare della scelta fatta.
E’ ora di pranzo, e ci rifacciamo della colazione sommaria ricevuta al Santa Clara Libre.
Poi ci aspettano il sole e il caldo mare caraibico.
La giornata scorre veloce prima sulla sabbia bianca, poi tra i tavoli per la cena, ed infine, ancora in parte sotto effetto del fuso italiano, alle nove a nanna.