venerdì, febbraio 09, 2007

E’ qualche tempo che non mi faccio vivo con te...
Vediamo di fare un po’ il punto della situazione.
Il braccio è andato a posto, la piccola delfina ha ri-cominciato a nuotare nel mare freddo del traffico milanese. ancora qualche tempo e si tufferà nell’oceano delle statali e delle autostrade in giro per la brianza, verso i monti o verso il mare. qualche cicatrice le è restata, ma servono per ricordare gli eventi, e questo ce lo ricorderemo in due.
Ho ricominciato a fare la cosa che mi piace di più dopo l’andare in moto, ed è la pallavolo. Finalmente si ricomincia ad essere efficienti, anche se rispetto a quello che mi ricordavo, mi sembra di essere deficiente....comunque piano piano spero di rientrare negli “standard qualitativi richiesti”.
Il morale è alto, direi quasi che la giornata è serena, a parte qualche piccola nube che passa nel cielo della mia vita, soprattutto in ambito lavorativo, non nella vita importante, quella con gli amici e le persone a cui voglio bene, ma che non è sufficiente a guastare la bella giornata.
E poi la “piccola presenza” che da quattro mesi (già 4 mesi...o dovrei dire solo!) è arrivata come una brezza leggera a rischiarare il mio cielo, a riempire le mie giornate e rallegrare la mia vita.

Nel frattempo, in questa lunga assenza dalle pagine virtuali , i giorni sono passati veloci, le giornate si allungano, il freddo si fa meno pungente, gli impegni si assolvono e si dimenticano sempre più in fretta, e i progetti, quelli veri, quelli belli, si accumulano e si riservano per tempi migliori, in cui farà più caldo; progetti che restano sempre nel limbo d’attesa del giorno che verrà, per non mettere troppa fretta al tempo, che puoi programmare fin quanto vuoi, ma che ti accorgi sempre che ha una marcia in più, e senza il suo consenso non fai nulla, che può arrivare sempre un imprevisto a cambiarti i piani.

Dopo quattro giorni di corso a Roma, quello che mi resta sono le persone, forse più ancora del corso.
E soprattutto una frase che è venuta fuori ad un pranzo. Si parlava di beneficenza, di volontariato e aiuto ai più bisognosi: “Ci sono i problemi della Somalia, i bambini del Darfur, la questione mediorientale, i profughi, di tutti i paesi, la povertà del terzo mondo, le vittime di alluvioni ed eventi naturali, i poveri, i senzatetto; tante cose che cerchiamo di fare con i vari “un aiuto subito”, “aiuti per...”, “dona un euro a...”, ma sono molto lontane da noi, molto pubblicizzate ma asettiche. Forse la vera solidarietà, il vero volontariato, è quello che si potrebbe fare ogni giorno, scendendo semplicemente di un piano, e suonando il campanello della vicina anziana, sola, che non sa come fare per andare a prendere il latte....”( un saluto e un grazie a forais)

2 Comments:

Blogger sana-chan said...

bentornato ^_^

10:34 AM  
Anonymous Anonimo said...

...Le persone si imparano a conoscere con il tempo anche attraverso le parole di 'pagine asettiche' della 'rete'.

...ogni volta è una sorpresa. e ogni tanto è utile ammettere di essersi sbagliati sul valore delle persone.

...non è mai troppo tardi per trovare la forza di essere sinceri e riconoscere che i sorrisi, la serenità e la voglia di vivere si trovano anche dietro alle 'maschere' più inaspettate.

complimenti.

11:31 PM  

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