lunedì, agosto 28, 2006

10.08.06....MOSTRARE

Ragazze che cercano di mostrare più anni di queli che hanno...donne che fanno di tutto per mostrarne di meno...ragazzi che vogliono fare credere al mondo ciò che non sono, uomini che si spacciano per quello che mai sarebbero riusciti ad avere...
Ma è mai possibile che nessuno guarda più a ciò che si è, ma si dà importanza solo a quello che sembra?
Sono annoiato di questi rapporti finti con persone finte, incontrate al bancone o nelle piste, che durano il tempo di un long island o di una schifezza analcolica al gusto di sciroppo di surrogato di frutt, guarnita con un bel frutto colorato, anche lui senza alcun sapore...

6 Comments:

Anonymous Anonimo said...

siamo come anestetizzati. bombardati ogni giorno da immagini contraddittorie che ci spingono a resettare i sentimenti, le emozioni. così tutto si svuota. e invece del contenuto si guarda al contenitore. poi un giorno, per magia, il contenitore cade, e si frantuma in mille pezzi. finalmente libero. per chi ce la fa. e adesso si parte da zero. alla scoperta di noi stessi. facendoci colpire dalle sensazioni. dai colori. dagli odori. quelli soprattutto. mi riportano a quando ero bambina. un viaggio nel tempo. ma la magia continua...

2:57 PM  
Blogger the circles's man said...

già...ma quante volte deve cadere per rompersi nel modo giusto, il vaso?
e se scoprissi che il suo interno fosse come il vaso di pandora, chi mi salverebbe?
o ancora peggio, se al suo interno non trovassi nulla, non mi resterebbe nemmeno più il vaso!
e se invece che dar libertà al contenuto, si rompesse male, e non servisse più nè all'uno nè all'altro scopo?
un viaggio nel tempo, per correggere gli errori, per imboccare nuovi sentieri... o definitivamente "lasciarsi prendere per il polso dal vento, e farmi spingere verso una direzione"...
quale è la via???
il mio cuore oramai tace da troppo, e il mio cervello forse sta prendendo il sopravvento...non va affatto bene!

4:01 PM  
Anonymous Anonimo said...

nessuno ti può salvare. e non esiste un modo giusto in cui si possa rompere il contenitore. magari basta anche solo una crepa, un segno di cambiamento, di autoconsapevolezza. capire di non sentire è già sentire. non si possono correggere gli errori fatti nel passato, ma le cicatrici che hanno lasciato saranno come dei tatuaggi sulla pelle a ricordarci di non commetterli nuovamente. i nuovi sentieri vanno imboccati con la maturità dell'esperienza acquisita e con quel pizzico di incoscienza dettata dall'istinto. istinto che non sappiamo più ascoltare ma che urla dentro di noi.

10:09 AM  
Blogger the circles's man said...

è vero che non si possono correggere gli errori, ma potendo tornare indietro e ritrovare un me più giovane, forse qualcosa gli direi, qualche consiglio, non su COSA scegliere, ma su COME scegliere...
cicatrici come tatuaggi, e tatuaggi come cicatrici...perchè il ricordo dovrebbe far fare la scelta giusta...ma allora se dovessimo scegliere basandoci sempre sulle esperienze converrebbe scegliere di chiudersi in una teca per non avere delusioni nè fregature: chi dopo aver sofferto per amore sceglierebbe di tornare ad amare se fosse ragionevole?
chi dopo aver dovuto soffrire per la morte di un genitore vorrebbe far soffrire il proprio figlio, sapendo del dolore che gli provocherà al momento della propria morte?
chi serenamente si accosta ad un amico, dopo essere stato abbandonato nel momento del bisogno?
forse è meglio dimenticarsi dei tatuaggi e delle cicatrici...o meglio, ricordarsi solo degli aspetti belli che hanno portato poi a lasciare un segno, visibile anche agli altri, sulla pelle e non solo nell'anima.

12:18 PM  
Anonymous Anonimo said...

ti capisco, sai? ma mi sforzo ogni giorno, ogni santo giorno,affinchè le paure, il dolore per gli errori fatti, da me o da altri, non cambino il mio modo di affrontare la vita. magari ricadrò, magari commetterò proprio lo stesso errore...non lo so.ma non si può vivere la vita facendosi condizionare dalla paura di soffrire e di far soffrire. amare. esserci. comunque ne sarà valsa la pena. perchè magari riusciremo a lasciare un segno. come gli altri inevitabilmente lo lasciano dentro di noi. sennò vivere non avrebbe senso. non siamo qui solo per respirare. ed una gioia seguita ad un estremo dolore ha più valore, rimbomba molto di più.
scusa lo sfogo.

2:36 PM  
Blogger the circles's man said...

il mio attuale problema nel vivere senza badare al giudizio degli altri, mi ha però portato in una situazione strana, in cui mi accorgo che alcuni atteggiamenti e situazioni sono inevitabilmente fonte di dolore per i miei cari, per le persone che stanno lasciando il loro solco dentro di me, e questo mi fa star male!, ma se agissi in modo diverso so che starei probabilmente peggio, e allora che fare, ecco il mio dubbio amletico, il "bivio piantato sulla strada"...far male agli altri passando da menefreghista o farmi del male, sopprimere i miei stati d'animo, per piacere agli altri...
so che basterebbe trovare un giusto equilibrio tra le due cose(già....il famoso equilibrio!!!!) ma è proprio quello che sto cercando, forse da troppo tempo fuori centro...

4:29 PM  

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