martedì, gennaio 03, 2006

Viola d'inverno

Arriverà che fumo o che do l'acqua ai fiori,o che ti ho appena detto"Scendo, porto il cane fuori", che avrò una mezza fetta di torta in bocca,o la saliva di un bacio appena dato, arriverà, lo farà così in fretta che non sarò neanche emozionato...
Arriverà che dormo o sogno, o piscio o mentre sto guidando, la sentirò benissimo suonare mentre sbando,e non potrò confonderla con niente, perché ha un suono maledettamente eterno: e poi si sente quella volta sola la viola d'inverno.
Bello è che non sei mai preparato, che tanto capita sempre agli altri, vivere in fondo è così scontato che non t'immagini mai che basti e resta indietro sempre un discorso e resta indietro sempre un rimorso...
E non potrò parlarti, strizzarti l'occhio, non potrò farti segni, tutto questo è vietato da inscrutabili disegni, e tu ti chiederai che cosa vuole dire tutto quell'improvviso starti intorno perchè tu non potrai, non la potrai sentirela mia viola d'inverno.
E allora penserò che niente ha avuto senso a parte questo averti amata, amata in così poco tempo; e che il mondo non vale un tuo sorriso, e nessuna canzone è più grande di un tuo giorno e che si tenga il resto, me compreso, la viola d'inverno.
E dopo aver diviso tutto: la rabbia, i figli, lo schifo e il volo, questa è davvero l'unica cosa che devo proprio fare da solo e dopo aver diviso tutto neanche ti avverto che vado via, ma non mi dire pure stavolta che faccio di testa mia: tienila stretta la testa mia.


Prof. Vecchioni