La giornata oggi è cominciata con un cielo coperto, grigio, freddo come d’autunno e cadono le foglie.
Sono sceso per dare una sistematina alla Dea, serrare due bulloni, controllare i livelli, vedere se vanno tutte le lampadine…
Piano piano è uscito il sole, e allora mi sono detto:”Perché no? Andiamo al parco!”.
Sono risalito in casa, ho messo a posto i ferri e sono uscito.
Naturalmente non mi sono dimenticato di portare con me il libro di turno.
Sto finendo di leggere “Un posto nel mondo”, l’ultimo libro di Fabio Volo: meno stupido e superficiale di quanto si possa pensare, il ragazzo.
Con la mia fedele compagna sono andato al parco. Al solito posto, sotto le rotte di decollo di tanta gente che parte da Milano, chi per lavoro, chi per diletto.
Mi mancavano una cinquantina di pagine, l’aria era tiepida, il sole non troppo invadente, lasciava che leggessi senza dover mettere gli occhiali da sole.
Ci sono parecchie frasi che varrebbe la pena di segnarsi e rileggere ogni tanto, ma una in particolare oggi mi ha colpito…magari ai più non dirà molto, e se dovessi chiederlo anche a chi ha letto il libro, molto probabilmente nemmeno si ricorderebbe di averla letta, ma per me è stata una vera illuminazione.
"Amo le labbra. Le amo per il loro colore, per la loro forma e la loro morbidezza. Le amo perché sono costrette a non toccarsi se vogliono dire “ti odio” e obbligate a unirsi se vogliono dire ”ti amo”"
Mi ha fatto sorridere e nel contempo riempito gli occhi di lacrime…mi sono sentito stupido, ma felice che una frase così banale mi colpisse così nel profondo…
Lo so, è una frase banale, un'osservazione elementare, ma non ci avevo mai pensato…nel pronunciare le parole le labbra si comportano come le persone: se si odiano si respingono, quando si amano, devono baciarsi, non ne possono fare a meno…
Sono sceso per dare una sistematina alla Dea, serrare due bulloni, controllare i livelli, vedere se vanno tutte le lampadine…
Piano piano è uscito il sole, e allora mi sono detto:”Perché no? Andiamo al parco!”.
Sono risalito in casa, ho messo a posto i ferri e sono uscito.
Naturalmente non mi sono dimenticato di portare con me il libro di turno.
Sto finendo di leggere “Un posto nel mondo”, l’ultimo libro di Fabio Volo: meno stupido e superficiale di quanto si possa pensare, il ragazzo.
Con la mia fedele compagna sono andato al parco. Al solito posto, sotto le rotte di decollo di tanta gente che parte da Milano, chi per lavoro, chi per diletto.
Mi mancavano una cinquantina di pagine, l’aria era tiepida, il sole non troppo invadente, lasciava che leggessi senza dover mettere gli occhiali da sole.
Ci sono parecchie frasi che varrebbe la pena di segnarsi e rileggere ogni tanto, ma una in particolare oggi mi ha colpito…magari ai più non dirà molto, e se dovessi chiederlo anche a chi ha letto il libro, molto probabilmente nemmeno si ricorderebbe di averla letta, ma per me è stata una vera illuminazione.
"Amo le labbra. Le amo per il loro colore, per la loro forma e la loro morbidezza. Le amo perché sono costrette a non toccarsi se vogliono dire “ti odio” e obbligate a unirsi se vogliono dire ”ti amo”"
Mi ha fatto sorridere e nel contempo riempito gli occhi di lacrime…mi sono sentito stupido, ma felice che una frase così banale mi colpisse così nel profondo…
Lo so, è una frase banale, un'osservazione elementare, ma non ci avevo mai pensato…nel pronunciare le parole le labbra si comportano come le persone: se si odiano si respingono, quando si amano, devono baciarsi, non ne possono fare a meno…
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