lunedì, ottobre 06, 2008

motogiro

Vista la levataccia fatta per vedere la motogp da Phillip Island’s, ne approfitto per un giro in moto, forse l’ultimo del 2008.
Aspetto ancora un paio d’ore dopo la memorabile rimonta del mitico 46, così la temperatura dell’aria ha modo di alzarsi.
La direzione è il mare, quello più vicino è quello ligure di Genova, passando per il Turchino.
Il primo pezzo scelgo di farlo comodo: autostrada direzione GE, la prendo ad Assago.
Mi accorgo subito che questo è davvero l’ultimo giro serio. Nonostante la calzamaglia, la tuta, la doppia maglia a maniche lunghe il maglione e la tuta in pelle, il freddo è pungente, e penetra in ogni cucitura, in ogni pertugio, dritto come una lama fredda sulla pelle.
Uscita a Tortona, poi in statale verso Ovada attraverso Novi Ligure (che è ancora in Piemonte).
La 456 sale molto dolcemente tra i castagni.
Rossiglione, Campo Ligure, Masone e sono arrivato.
Già uscendo dalla stretta galleria, a senso unico alternato, che sancisce lo scollinamento del Passo del Turchino(531m s.l.m.).
Pochi chilometri a strapiombo e sono sul mare.
Svolto a destra e mi fermo poi di fronte al mare arrabbiato di Arenzano, al Kiosko, con un panino e una coca.
Mi lucertolizzo, nella mia tuta di pelle nera, che ruba i raggi caldi del sole.
Alle 2.15 sono già in sella, attraverso mezza Zena e poi su verso Pontedecimo, direzione Nord.
La Statale dei Giovi si snoda pressochè parallela alla A7, divisi solo dallo Scrivia e dalla ferrovia il disegno è lo stesso.
Scollino a 472m s.l.m. e mi ritrovo a Tortona.
Qui mi ricordo di una sera, con l’amico Luke, che mi diceva che il Varzi è proprio dietro l’angolo.
Massì, l’ora lo consente, è presto, si può fare.
Viguzzolo, Volpedo(ma chi era Pelizza da Volpedo....questo nome mi ronza per la testa), Val Curone.
Qui il paesaggio è fantastico.
L’autunno non lo si sente solo sulla pelle, lo si vede tutto intorno, sugli alberi, sui muretti diroccati, in mezzo ai campi.
Le viti sono cariche, le stanno svuotando in questi giorni.
Colori così forti e tinte così cariche che nemmeno il più pazzo dei pittori oserebbe mai usare per dipingere.
Rosso fuoco, giallo carico, viola paramento, sparsi tra le tonalità miste di verde si alternano tra i casali e le stalle sulle colline del Monferrato.
Accompagnato da questi colori salgo da Varzi fino a Brallo di Pergola (951m s.l.m.) e poi via dritto fino al Passo del Penice(1149m s.l.m.).
La starda è quasi sempre perfetta, gli ultimi due chilometri che collegano i due passi però rasentano lo sterrato; proprio questo pezzo aveva scoraggiato me e lo ZioTeo l’ultima volta che ci eravamo spinti fin quassù.
Una pausa allo Scarpone per un panino con la pancetta e per l’acquisto di una bottiglia di amaro del Monte Penice e poi via, prima che cali il sole.
Fa fresco, ed è meglio scendere finchè c’è ancora qualche raggio di sole che scalda, per non soffrire troppo.
Ancora Varzi, Bagnaria, Ponte Nizza, Voghera, Pavia ed eccomi a casa.
Quasi 400 km per l’ultimo(qualcuno ci crede?) giro del 2008.
Un po’ stanco e infreddolito, col culo piatto, scendo dalla Delfina, ancora una volta fedele compagna dei miei vagabondaggi a 2 ruote.