martedì, gennaio 17, 2006

.....vivere?

vivere è passato tanto tempo vivere!
è un ricordo senza tempo vivere
è un po' come perder tempo vivere.....e sorridere!.......vivere!
è passato tanto tempo vivere!
è un ricordo senza tempo vivere!
è un po' come perder tempo vivere....
e sorridere dei guai così come non hai fatto mai
e poi pensare che domani sarà sempre meglio
oggi non ho tempo oggi voglio stare spento!
vivere! e sperare di star meglio
vivere e non essere mai contento
vivere come stare sempre al vento
vivere!......come ridere!!!
vivere! anche se sei morto dentro
vivere! e devi essere sempre contento!
vivere! è come un comandamento
vivere..... o sopravvivere....senza perdersi d'animo mai
e combattere e lottare contro tutto contro!.....
oggi non ho tempo oggi voglio stare spento!.....
vivere e sperare di star meglio
vivere vivere e non essere mai contento
vivere vivere e restare sempre al vento a vivere.....
e sorridere dei guai
proprio (così)
come non hai fatto mai
e pensare che domani sarà sempre meglio!!!!!


V.R.
Certo! E’ bello leggere le storie dei monaci, dei sant’uomini, degli uomini di fede e di pace.
E’ affascinante conoscere i diversi modi di pensare, nati dalla fusione di conoscenze millenarie e ragionamenti moderni.
Vedere come predicano in tutti i momenti della loro esistenza.
La pace che hanno raggiunto, che si specchia nel loro modo di porsi agli altri e di intraprendere tutto ciò che si presenta loro davanti nel quotidiano.
Si rimane estasiati ad ascoltare i loro aneddoti, le parabole, i racconti della vita qotidiana.
Già ti immagini come potrebbe essere bello vivere come loro, senza la preoccupazione della vita, tesi soltanto alla felicità, quella ultima, quella che ti fa sentire letteralmente in pace col mondo, dove nessuno e nulla può farti tremare più...
Poi ti svegli, una mattina come oggi, e ti accorgi che il mondo non è poi così bello come credevi potesse essere.
Non perchè ti sia successo qualcosa di insolito rispetto agli altri giorni, ma solo perchè lo stai guardando da un’angolazione diversa, hai spostato il prisma di vetro che ti faceva vedere l’arcobaleno, e ti ritrovi lì, con un macigno sul petto e il groppone in gola.
Senti la pressione di tutta l’aria che ti sta sopra la testa opprimere a tal punto che vorresti urlare, come se quell’urlo servisse a compensare e levare pressione.
E pensi solo a scappare: scappare dall’ufficio, che oggi ha un’aria irrespirabile; scappare da casa, che di colpo non ti piace più, è diventata opprimente quanto mai lo è stata prima; scappare dagli amici, che non vuoi che ti vedano senza maschera...
L’unica cosa che cerchi è restare con te stesso per capire: capire chi sei, cosa vuoi, cosa stai facendo della tua vita, se utile o meno.
Oggi è una di quelle giornate da prendere la moto e partire, senza meta, musica a paletta nelle orecchie, e tante curve, per non pensare ad altro che alla manetta, alle pedane, e a quella striscia di asfalto nera davanti alla tua ruota...
Spento! oggi voglio stare spento!