giovedì, aprile 27, 2006

colla casaglia

La strada scorre via veloce divorata dalle nere ruote che sembrano voler divorare con ingordigia quello che le arriva avanti.
Il caldo e l’interminabile pianura hanno fatto spazio a distese di alberi dentro cui la strada avanza sinuosa.
Si inerpica verso il cielo, e con lei l’animo comincia a vagare verso pensieri sempre più radi, rarefatti...non trova più ostacoli, né preoccupazioni, né limitazioni.
Lo spirito finalmente è libero di volteggiare nello spazio della mente, nel vuoto assoluto.
Qualche nuvola in cielo, più grigia delle altre, non basta ad offuscare la mente.
Curva dopo curva, sembrano paesaggi conosciuti da sempre, soltanto dimenticati dalla frenesia dei giorni comuni.
L’aria fresca ravviva ogni momento la situazione di libertà e di pace, ogni tanto qualche insetto riporta alla sensazione corporale delle cose; quel lieve dolore salutare che ti riporta per un attimo su questa terra, e poi via di nuovo per altri mondi, inebriato dal verde cangiante e dall’azzurro screziato.
Si sale ancora...l’aria si fa frizzante: sento il bisogno di chiudere la visiera.
Ed ecco, tra un raggio di sole filtrato attraverso gli abeti ed un altro compare davanti a me un volto. Come su uno schermo, compare riflesso il mio volto: per un attimo mi perdo a guardarmi che guardo la strada, e mi ritrovo ad osservarmi da fuori, snocciolare curve, accarezzare l’asfalto.
La fame svanisce, la sete non si presenta, la stanchezza sembra aver passato la mano. Solo qualche sporadico motociclista che incontro lungo la strada nel senso opposto mi leva il sogno di essere su un pianeta sconosciuto tutto per me, paradiso di natura sole curve e libertà...
Si comincia a scendere! presagio del triste ritorno alla realtà. Da ora in poi tornerà il traffico, prima rado, fatto di macchinette che uniscono le frazioni, poi a diventare disordinato, la fila comincerà ad infittirsi, le strade ad incrociarsi a sovrapporsi e a rincorrersi senza quella calma e quell ordine che regnava fino a qualche attimo fa!
Arriva la pianura, stavolta dall’altra parte dell’Appennino.
Già l’aria sembra diversa...anche le macchine si fanno prepotenti...il traffico è caotico!
Questi giorni sono finiti, restano lì sospesi, nel limbo dei ricordi, nei cassetti che all’occorrenza serviranno, una volta aperti, a colorare i grigi istanti della vita cittadina...
Colori....sapori....profumi....forme....persone....amici.... emozioni....impressi col fuoco nel cuore!

giovedì, aprile 20, 2006

ovunque proteggi

Non dormo ho gli occhi aperti per te,
guardo fuori e guardo intorno
come è gonfia la strada
polvere e vento nel viale del ritorno...
Quando arrivi, quando verrai per me
guarda l'angolo del cielo
dove è scritto il tuo nome,
dove è scritto nel ferro...
Nel cerchio d un anello...
dove ancora mi innamoro
e mi fa sospirare così...
adesso e per quando tornerà l'incanto
E se mi trovi stanco
e se mi trovi spento
sei meglio già venuto
e non ho saputo tenerlo dentro me
I vecchi già lo sanno il perché
e anche gli alberghi tristi
che troppo e per poco e non basta ancora
ed è una volta solo
E ancora proteggi la grazie del mio cuore
adesso e per quando tornerà l'incanto...
l'incanto di te...
di te vicino a me.
Ho sassi nelle scarpe
e polvere sul cuore
freddo nel sole
e non bastan le parole
Mi spiace se ho peccato,
mi spiace se ho sbagliato
se non ci sono stato
se non sono tornato
Ma ancora proteggi la grazie del mio cuore
adesso e per quando tornerà il tempo...
il tempo per partire...
il tempo di restare
il tempo di lasciare
il tempo di abbracciare..
In ricchezza e in fortuna
in pena e in povertà
nella gioia e nel clamore
nel lutto e nel dolore
nel freddo e nel sole
nel sonno e nel rumore
ovunque proteggi la grazia del mio cuore
...ovunque proteggi la grazia del tuo cuore
ovunque proteggi proteggimi nel male
ovunque proteggi la grazie del tuo cuore
Vinicio Capossela

martedì, aprile 11, 2006

aspro e dolce

Tra le bancarelle di un mercato sono stato scelto da un libro...già, perché secondo me sono i libri che ti scelgono…
Difficilmente ci sono libri che tu scegli di leggere; certo, puoi entrare in libreria e chiedere al commesso l’ultimo libro di quell’autore che ti ha consigliato la televisione o la radio, pagarlo, metterlo in tasca ed uscire, ma difficilmente ti riempirà…
I libri che ti scelgono invece sanno che devono essere letti da te, ci sono leggi cosmiche che decidono cosa deve passare per le tue mani. Può trovarti per strada, liberato da un cross, oppure raggiungerti mentre corri tra gli scaffali del supermercato, o ancora esserti consegnato come un gioiello dalle mani di un’amica. Oppure se entri in una libreria di quelle grosse, tipo messaggerie o feltrinelli, allora sono loro che ti guidano nella scelta.
Ci sono quelli ammonticchiati in bella vista, nell’edizione di lusso, copertina rigida e sovraccoperta, magari davanti al cartonato dell’autore che sponsorizza il suo ultimo lavoro.
Oppure quelli che ti guardano dagli scaffali, porgendoti la costola, ritti come tanti soldatini allineati, forse in diverse divise colorate, ma tutti della stessa arma.
E poi quelli lasciati lì, ammonticchiati diligentemente, stretti l’uno all’altro, tascabili, economici, stampati su carta riciclata, quasi reietti, abusivi del mercato del libro.
Ci sono poi le bancarelle dove i libri, di tutte le fattezze ed argomento, franati sul banchetto, lottano tra loro per restare a galla e non farsi sommergere dalle onde.
Ed è proprio lì che vieni scelto.
Mi fermo curioso, a guardare quel mucchio selvaggio di carta, parole e immagini, quando la mano, ancora prima che il cervello realizzi, improvvisamente si ritrova immersa tra i marosi.
E decide chissà perché di salvarne uno. Lui è il prescelto, l’eletto.
Lo guardo.” Mauro Corona. Aspro e dolce”.
Un uomo di montagna, in un bosco, appoggiato ad un albero. Sigaro in bocca, folta barba puntellata di grigio.
Apro la prima pagina e leggo…”VINO Ho iniziato molto presto a bere vino,ero ancora fanciullo quando ho dato mano ai primi bicchieri……..”
Me lo rigiro tra le mani, guardo la quarta di copertina…leggo due notizie sul libro e sull’autore, poi passo all’ultima pagina e all’ultima riga:”Althòn al gòt de la vìf, e a la mòrt l’ùlten buf”.”Alziamo il calice della vita, e alla morte l’ultimo sorso.”.
E’ mio. Lo porto a casa e in dieci giorni le storie di montagne, di sbronze, di amicizie vere e di dura vita fanno parte della mia conoscenza.

“La vita è un calderone sopra il fuoco. Chi salta dentro chi salta fuori, chi si cuoce chi si salva. Io sono saltato dentro e mi sto arrostendo.”
“No, non è così. La vita ci regala i pezzi per costruirla, sta a noi metterli al posto giusto.”
“Balle, la vita non è programmabile.
La vita nasce ogni mattina e irraggia nel mistero di quel che ci accadrà prima di sera. Nessuno assicura che domani uno di noi non sia morto. O anche che qui, sulla panca, tutti e 4 con una saetta.”

Il dolore delle persone è come quella scheggia nel carpino. Una roba dura che ti entra dentro e non puoi più togliere. E nessuna mano può levartela. Allora bisogna fasciarla, coprirla, crescergli attorno come ha fatto lui, solo così puoi sopravvivere al dolore. Ma ti rimane sempre dentro quella scheggia.

domenica, aprile 02, 2006

Com'è Straordinaria La Vita

Ci sono momenti che passano in fretta
e il tempo che vola sa di sigaretta
Ci sono momenti che pensi alla vita
ed altri in cui credi che è proprio finita
E ti viene da vivere
e ti viene da piangere
e ti viene da prendere un treno
andare affanculo e lasciare tutto com'è
Che qui non è facile e ti senti fragile
eh qui dove tutto quello che conta è quello che senti
e sentire com'è, sentire com'è…
Com'è straordinaria la vita
com'è, coi suoi segreti, i sorrisi, gli inganni
Com'è straordinaria la vita
che un giorno ti senti come in un sogno
e poi ti ritrovi all'inferno
Com'è straordinaria la vita
che non si ferma mai si!
Non si ferma mai!
E ti viene da vivere
e ti viene da credere
e ti viene da provarci ancora
continuare a lottare e dare il meglio di te
Che qui non è facile
e ti senti fragile
eh qui dove tutto quello che conta è quello che senti
e sentire com'è, sentire com'è…
Com'è straordinaria la vita
com'è che ti fa credere, amare e gridare
Com'è straordinaria la vita
che non si ferma mai
si! Non si ferma mai!
Com'è straordinaria la vita
che un giorno ti senti come in un sogno
e poi ti ritrovi all'inferno
Com'è straordinaria la vita
che non si ferma mai
si! Non si ferma mai!
E mi viene da ridere
e mi viene da vivere!
Dolcenera