sabato, dicembre 31, 2005
martedì, dicembre 27, 2005
ciao
lunedì, dicembre 26, 2005
A volte parlare delle proprie esperienze, dei propri dolori, è già una cura ai dolori stessi.
E trovare una persona con cui sfogarsi, con cui condividere le proprie ansie e le proprie preoccupazioni, una cosa difficile!
Ma se riesci a trovarla ti accorgi ti quanto sia importante, unica!
Confrontarsi, vedere che anche gli altri hanno vissuto esperienze simili alle tue, che hanno provato gli stessi sentimenti, che come te vivono ancora quei dolori che inevitabilmente si sono lasciati dietro, è una cura ineguagliabile.
Non perché poi il dolore che ci si porta dentro sia una forma di male, ma perché il suo ristagno porta ad un inevitabile accrescimento di questo sentimento negativo, di per sé inerte.
Anzi, il dolore lo considero un elemento indispensabile nella nostra vita!
Guardalo dal punto di vista biologico: il dolore serve come un allarme che qualcosa nel tuo corpo non va bene, per focalizzare la tua attenzione ai bisogni del tuo corpo, e per evitare che con i tuoi comportamenti continuino a causare danni al tuo corpo.
Se passi la mano sulla fiamma, il dolore serve a farti reagire al calore del fuoco, per farti levare la mano e per far sì che tu non subisca danni irreparabili.
Ed il ricordo del dolore causato dalla fiamma ti porterà a non provare più a metterci sopra la mano.
Allo stesso modo il dolore causato da un amore finito, da una persona che ti tradisce o che se ne va, da un amico o da un parente che muore, portano inevitabilmente ad una crescita!
A volte ci vuole del tempo, ma se riusciamo a guardare bene, tutto ciò che ci accade porta inevitabilmente ad una maturazione del nostro io, alla salita di un gradino verso il nostro perfezionamento, anche se al momento ci sembra un enorme sasso sopra le nostre spalle!L’importante è non fossilizzarsi sull’evento negativo. Rielaborarlo, anche attraverso il confronto con gli altri, le loro esperienze, il loro modo di superarlo; questa trovo sia la strada che porterà ad un atteggiamento positivo verso tutto ciò che accadrà dopo…
venerdì, dicembre 23, 2005
forse fa male eppure mi va
di stare collegato
di vivere di un fiato
di stendermi sopra al burrone di guardare giù
la vertigine non è paura di cadere ma voglia di volare
mi fido di te
ehi mi fido di te
cosa sei disposto a perdere
Lorenzo
p.s. la foto è Preikestolen. in Norvegia! 600 m di vuoto assoluto!(ma ahimè, non sono io nella foto!)
P.S.2 che facciamo, organizziamo???
martedì, dicembre 20, 2005
1st day of my life
So I found a reason to stay alive
Try a little harder see the other side
Talking to myself
Too many sleepless nights
Trying to find a meaning to this stupid life
I don’t want your sympathy
Sometimes I don’t know who to be
Hey what you're looking for
No one has the answer
They just want more
Hey who’s gonna make it right
This could be the first
Day of my life
So I found a reason
To let it go
Tell you that I’m smiling
But I still need to grow
Will I find salvation in the arms of love
Will it stop me searching will it be enough
I don’t want your sympathy
Sometimes I don’t know who to be
Hey what you're looking for
No one has the answer but you just want more
Hey who’s gonna make it right
This could be the first day of my life
The first time to really feel alive
The first time to break the chain
The first time to walk away from pain
Hey what you're looking for
No one has the answer we just want more
Hey who’s gonna make it right
This could be the first day of your life
Hey what you're looking for
No one has the answer they just want more
Hey who’s gonna shine alight?
This could be the first day of my life
domenica, dicembre 18, 2005
Un lampo!
Una frase che hai detto e mi hai fatto venire voglia di tornarlo a leggere, perché i ricordi ogni tanto non sono così forti come le parole.
Ho ripreso in mano quel libro, già di mio fratello, vecchio oramai di 25 anni, sfogliato più e più volte, ingiallito dal tempo
Con la cura che riserveresti ad un piccolo uccellino caduto dal nido ho lentamente sfogliato le pagine: quelle che oramai non restano più attaccate, quelle che stanno per prendere vita propria separandosi dal dorso.
E non è stato difficile trovarlo: capitolo XXI!
Meraviglioso, commovente.
Non posso negare che anche io mi sono commosso.
Era quasi un anno che non tornavo su quel libro, ed ogni volta una grande emozione.
Sempre meglio leggerselo chiusi in casa, non sai mai quali nuove emozioni ti possa scatenare.
E ritornò dalla volpe.
“Addio”,disse.
“Addio”, disse la volpe. “Ecco il mio segreto. E’ molto semplice:
non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi”.
“L’essenziale è invisibile agli occhi”, ripeté il piccolo principe, per ricordarselo.
“E’ il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante”.
“E’ il tempo che ho perduto per la mia rosa…!”, sussurrò il piccolo principe per ricordarselo.
“Gli uomini hanno dimenticato questa verità. Ma tu non la devi dimenticare. Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa…”
“Io sono responsabile della mia rosa…” ripeté il piccolo principe per ricordarselo.
Poi non sono riuscito a fermarmi.
In preda ad una sorta di fame ancestrale, sono andato avanti, completamente assorto e noncurante del tempo che passava, alieno al mondo…
E quindi l’ottavo giorno, il deserto (“le stelle sono belle per un fiore che non si vede”), il pozzo(“senti, noi svegliamo questo pozzo, e lui canta…”).
E poi ancora:
”E’ come per il fiore. Se tu vuoi bene ad un fiore che sta in una stella, è dolce, la notte, guardare il cielo. Tutte le stelle sono fiorite”.
“Quando tu guarderai il cielo, la notte, visto che io riderò in una di esse, allora sarà per te come se tutte le stelle ridessero. Tu avrai, tu solo, delle stelle che sanno ridere! E quando ti sarai consolato sarai contento di avermi conosciuto….e aprirai le finestre, così per il piacere… e i tuoi amici saranno stupiti di vederti ridere guardando il cielo. Allora tu dirai: sì, le stelle mi fanno sempre ridere! E ti crederanno pazzo”.
“Tu avrai cinquecento milioni di sonagli, io avrò cinquecento milioni di fontane”.
E quindi il guizzo giallo!
“la pecora ha mangiato o non ha mangiato il fiore? E vedrete che tutto cambia…ma i grandi non capiranno mai che questo abbia tanta importanza…”
Poi la mia attenzione è stata attirata da qualcosa; ho guardato la pagina, una forma circolare, il foglio leggermente raggrinzito, come da una goccia oramai asciutta caduta chissà quanto tempo fa sulla carta.
Poi come uscito da un sogno, sono ritornato alla realtà.
Mi sono ritrovato che sorridevo, e mi sono accorto che una lacrima aveva solcato ancora una volta la guancia, i miei occhi erano umidi.E allora ho guardato fuori, era oramai ora di uscire, e le stelle, quante stelle, ridevano nel cielo…
grazie a te per avermi regalato questo momento...
giovedì, dicembre 15, 2005
YOU'RE BEAUTIFUL
lunedì, dicembre 12, 2005
felicità
E invece, non appena ti giri, ti scosti un attimo e ti apri al mondo, ecco che il mondo ti si ripresenta davanti in tutto il suo splendore e la sua magia.
Sarà l’aria del Natale, che a dire il vero non ho mai apprezzato davvero, ma l’idea di essere ancora libero di fare quello che voglio, di non essere troppo costretto da tutte quelle sovrastrutture che inevitabilmente ci carichiamo col passare del tempo e delle persone, mi rende felice.
O forse sono gli insegnamenti dei saggi del nostro tempo; che in fondo in fondo hanno davvero ragione, basta così poco perché i loro principi possano essere attuati anche dalle persone normali.
Prendi Tenzin Gyatso, un saggio dei nostri giorni….
Le sue parole sembrano così distanti da noi, dalla nostra cultura, dal nostro modus vivendi; ma basta pochissimo, basta allentare un attimo la presa, rallentare un poco, e guardare da un’angolazione diversa, BANG!, tutto si rivela.
Basta cercare nella direzione giusta, e a volta basta poco perché la strada giusta ci compaia davanti, illuminata a giorno…
Quanto è vero, basta cambiare il centro del nostro universo, non più IO, ma gli altri.
Prova a pensare cosa ti rende più felice nel Natale: è l’idea di ricevere dei regali, o il girare, il cercare qualcosa, anche una piccola sciocchezza che farà felice un amico o una persona cara che alla fine della giornata ti fa andare a letto col sorriso sulle labbra…
Il tempo che gli dedichi, la cura che gli poni, le attenzioni a dare quel giusto quantitativo di acqua, fa si che “il tuo fiore diventi unico…”.
E alla fine ti accorgi di quanto sia enorme la differenza tra il piacere, nascosto in momenti che giudichiamo “felici”, e “la felicità”, quella duratura, difficile da scalfire.
mercoledì, dicembre 07, 2005
LA FIAMMA
La luce della fratellanza attraverserà da oggi l’Italia.
Partenza Roma, arrivo Torino: due mesi attraverso il Bel Paese.
Chissà, farne parte…
Due chili di freddo alluminio riscaldare il cuore.
Da marzo scorso, fino a fine gennaio, ogni giorno, la speranza che la chiamata arrivi: per posta, per mail, o anche una semplice telefonata….
Essere investiti del privilegio di portare il sacro fuoco di olimpia…
E chissà che la fiaccola illumini anche la strada da percorrere, quotidianamente.
La svolta che ognuno di noi aspetta….ma che per mancanza di indicazioni non trova, anche avendola a portata di mano.
Aspetto: uno squillo, una scritta: ardente la fiamma…
Che bello poter far parte del sogno.
lunedì, dicembre 05, 2005
just a song...
E se guardo bene il mondo m'accorgo presto di quello che sei, sei una che tira fuori la sua verità e non la sottointende e non hai spine per potere pungere quando qualcuno scopre quello che sei, solo petali di rosa da donare a chi sai. Così vai via colomba tu vai via e se domani chiedo dove sei finita, così sparita, rispondimi che va bene anche se non ho avuto il coraggio di volare via con te. Vola ed in un momento sei da sola, nessuno è più con te, perché chi vola ha sempre più paura di chi resta giù. Vola che la vita ti sorride ancora, ancora più che a me perché chi vola va sempre più lontano. So che non è stato un bene, il coraggio può mancare soprattutto quando il tuo cuore non lo conosci ancora bene. Quindi, solo per concludere, spero tu saprai aspettare che col tempo, magari poi non tanto, anch'io imparerò a volare. Vola ed in un momento sei da sola, nessuno è più con te, perché chi vola ha sempre più paura di chi resta giù. Vola che la vita ti sorride ancora, ancora più che a me perché chi vola va sempre più lontano. Vola ed in un momento sei da sola, nessuno è più con te, perché chi vola ha sempre più paura di chi resta giù. Vola che la vita ti sorride ancora, ancora più che a me perché chi vola va sempre più lontano.
domenica, dicembre 04, 2005
io non ci vivo più
restaci tu qui
soffrirò di nostalgia
ma devo uscire fuori da qui.
Io devo, io devo, io devo, io devo
e come dicevi tu
tornerai qui
solo quando avrai bruciato tutto
solo allora, sì!
E la noia, la noia, la noia
che hai lasciato qui
quella noia che c'era nell'aria
che c'era nell'aria allora
è ancora qui!
E' qui che ti aspetta sai
e tu, ora, non puoi certo più scappare
come hai fatto allora.
Ora sai che vivere
non è vero che c'è sempre da scoprire
e che l'infinito
è strano ma per noi, sai
tutto l'infinito
finisce qui!